Il nostro lavoro non è solo gestire budget, organizzare eventi, migliorare la comunicazione, o partecipare a fiere, …anzi! Dietro queste azioni c’è la pianificazione, ed alla base di tutto ci deve essere una solida conoscenza dei dati a disposizione. Tante realtà pensano di avere a disposizione dati a sufficienza, altre credono di non averne abbastanza, altre ancora pensano di non essere in grado di dare una interpretazione ai dati raccolti che sia funzionale.
Certo, avere un flusso di informazioni il più completo possibile è l’ideale, ma cosa si intende per flusso di informazioni completo?
Significa tenere traccia (chiamata, mail/form, visita, etc) di ogni singolo contatto per capire se legge o meno una mail, se partecipa o meno ad un evento, se scarica o meno un determinato allegato o se compila un form di contatto; aggiungere più informazioni possibili (background scolastico, come hanno conosciuto la scuola, geolocalizzazione, etc) fino ad arrivare al dato finale: l’iscrizione.
Immaginate quello che si potrebbe vedere avendo tutti questi dati a disposizione per un periodo storico di 4-5 anni: si potrebbero predire i comportamenti, la comunicazione diventerebbe sempre più performante, lo sforzo che verrà profuso tenderà a diminuire, salvo scossoni del mercato o sviluppi interni alla scuola.
E non è vero, come pensano in molti, che con pochi dati non sia possibile fare delle analisi o delle previsioni; anche con pochi dati è possibile fare delle analisi.
Prendiamo ad esempio un dato che tutte le realtà scolastiche possono sapere: il numero delle iscrizioni che hanno.
Rispetto a questo, si può legittimamente presumere che saranno catalogate secondo uno schema più o meno definito, ad esempio Nome Cognome, Sesso, Data di Nascita, Residenza, Data di Iscrizione.
Avere uno storico, anche in questo caso, di 4-5 anni permette di vedere il flusso di iscrizioni, individuare eventuali tendenze o stagionalità, e capire a quale target sia meglio rivolgersi grazie alle analisi delle coorti (età, sesso, geolocalizzazione).
Proviamo ad aggiungere alle precedenti informazioni anche degli altri dati che possono essere a disposizione di molte scuole: i partecipanti ad un evento o Open Day.
Poter incrociare i partecipanti agli Open Day con gli iscritti finali apre altri scenari ancora. In questo caso, potremmo individuare il miglior periodo (mese, giorno della settimana) per organizzare un Open Day oppure, sapere quanto tempo trascorre tra l’Open Day e l’iscrizione oppure, nel caso di team variabili nelle presentazioni, valutare le performance dei diversi relatori in chiave di conversione.
Come avete potuto leggere, con due esempi semplicissimi e con dei dati di cui probabilmente siete già in possesso, si riescono ad analizzare diversi aspetti molto importanti.