È passato poco più di un mese dal 9° convegno GT che si è tenuto a Milano il 19 e 20 dicembre ma già si vedono, anche in Italia, le prime novità nel campo del web marketing.
In particolare siamo rimasti colpiti dalla presentazione fatta da John Mueller, Webmaster trend analyst @ Google Switzerland, durante la quale (tra le altre cose) ha posto l’accento sulla più grande novità interna all’algoritmo di Google, quella riguardante i siti internet responsive, cioè siti in grado automaticamente di adattarsi graficamente ai differenti dispositivi sui quali vengono visualizzati.
In pratica questo cambiamento si rifletterà sulle ricerche effettuate sul motore di ricerca di Mountain View che già oggi etichetta i siti responsive nella SERP (risultati della ricerca) come “mobile-friendly” aiutando gli utenti che navigano da dispositivi mobili nella selezione dei siti a loro “amici”.
Ma la cosa più importante è che Mueller ha esplicitamente detto che “probabilmente” il “mobile-friendly” diventerà un fattore di ranking e perciò i siti non mobile verranno posizionati peggio rispetto a quelli responsive che invece saranno premiati.
Questa modifica all’algoritmo è stata apportata fondamentalmente per tre motivi:
- secondo i dati presentati da Mueller il 61% dei visitatori mobile non tornano su un sito che ha dato loro problemi di navigazione
- sempre secondo i dati di Mueller il 40% di questi sostiene di andare sul sito responsive di un competitor piuttosto che su quello problematico
- secondo diverse statistiche la percentuale di traffico da smartphone, tablet e simili nel 2014 ha ormai raggiunto tra il 40 e il 50% del totale
Per aiutarci in questa transizione Google ha preparato per noi una guida Mobile in cui vengono elencate le caratteristiche dei siti responsive.
Tra tutte, le più interessanti per noi sono:
- evitare lo scroll orizzontale: la navigazione dovrà essere principalmente verticale. Quella orizzontale è meglio evitarla;
- riposizionare i link, tenendoli lontani tra loro così da evitare click accidentali e non voluti;
- velocizzare i siti: i siti responsive permettono di caricare in minor tempo le pagine favorendo chi si collega tramite rete cellulare;
- adattare le dimensioni dei testi, non si dovrà più ingrandire per leggere un articolo poiché le parole si adatteranno automaticamente alla grandezza del display.
Lavorando prevalentemente con il settore dell’istruzione e della formazione, siamo andati a vedere quanti, tra i siti delle più grandi Università italiane per numero di iscritti, sono quelli costruiti già con tecnologia responsive o comunque costruiti ad-hoc per gli utenti “mobile”.
Il numero degli iscritti è stato preso direttamente dal MIUR del 2012/2013 (ultimi dati disponibili ndr) sul loro sito, che, per conoscenza, non è né responsive né mobile-ready.
Università | n° iscritti | mobile ready |
Università degli studi di Roma La Sapienza | 109.510 | SI |
Università degli studi di Napoli Federico II | 81.552 | NO |
Università degli studi di Bologna | 78.177 | SI |
Università degli studi di Torino | 64.824 | SI |
Università degli studi di Milano | 59.919 | NO |
Università degli studi di Padova | 58.029 | NO |
Università degli studi di Catania | 52.461 | SI |
Università degli studi di Bari | 51.560 | NO |
Università degli studi di Firenze | 50.965 | NO |
Università degli studi di Pisa | 48.640 | NO |
Università degli studi di Palermo | 45.304 | NO |
Politecnico di Milano | 39.632 | SI |
Università Cattolica del “Sacro Cuore” | 37.319 | NO |
Università degli studi di Salerno | 35.449 | NO |
Università degli studi Roma Tre | 35.326 | SI |
Università degli studi di Genova | 33.786 | NO |
Università degli studi di Milano-Bicocca | 31.942 | NO |
Università della Calabria | 31.462 | NO |
Università degli studi di Roma Tor Vergata | 31.096 | SI |
Visto lo stato delle cose torneremo sicuramente sull’argomento nei prossimi mesi, intanto diteci voi cosa ne pensate!
Vedete delle differenze?