Proseguiamo la nostra analisi degli open day (qui puoi trovare l’articolo completo) parlando di come comunicare durante l’open day e chi è meglio che comunichi.
Va benissimo una presentazione in Power Point, purché sia chiara nei contenuti e utilizzi un registro comunicativo che sia vicino ed affine alla platea, e quindi senza troppi tecnicismi di difficile comprensione (leggi i consigli di Giulia su come fare presentazioni efficaci). Vanno altrettanto bene dei video della scuola dove si possano osservare le attività quotidiane che coinvolgono gli studenti, magari da proiettare mentre si aspetta che l’open day inizi (ci sono sempre dei ritardatari, ma è altrettanto vero che molti arrivano con un ampio margine di anticipo e non è opportuno farli aspettare senza sottoporgli niente nell’attesa).
Oltre ai supporti multimediali e alle brochure che solitamente vengono distribuite durante un’iniziativa di questo genere, è essenziale anche soffermarsi su chi è il relatore dell’open day.
Valutate con attenzione a chi assegnare questo ruolo, è importante che lui o lei sia abile nella comunicazione: deve saper mantenere alta la concentrazione e non essere recepito come noioso; deve essere bravo/a ad interfacciarsi con la platea, incentivando le domande e l’interazione tra tutti; deve essere una persona con cui la platea possa immedesimarsi, al quale i partecipanti guardano come prototipo del futuro lavoro che andranno a svolgere oppure deve suscitare ammirazione per l’autorevolezza con cui parla della materia oggetto del corso: quindi deve saper trasmettere la passione per la professione e per l’insegnamento ed essere in grado di formulare numerosi aneddoti, che non possono essere scritti su una brochure o una slide, ma che provengono dall’esperienza del relatore.
Senza dubbio a tutto questo si aggiunge anche una particolare attenzione all’aspetto esteriore e all’età del relatore: tenetelo presente perché all’immagine della scuola si sovrapporrà il volto del relatore che diventerà un unicum nell’immaginario dei partecipanti. Un consiglio che vi diamo è di avvalervi di più relatori, in modo da poter attingere da diverse peculiarità: un giovane e un maturo, un uomo e una donna e così via.. In questo modo all’esterno verrà percepita più varietà di figure, aumentando così anche la possibilità di immedesimazione da parte della platea.
Un altro aspetto che è fortemente consigliato è la presenza degli studenti: coloro che vengono ad un open day vogliono sapere come si vive la scuola, e questa domanda possono rivolgerla solo a dei loro pari, ovvero gli studenti. La scelta degli studenti va fatta anche qui tenendo presente la varietà di genere e la differente competenza che si può raggiungere durante gli anni, qualora i vostri corsi durino più di un anno: una scelta ottimale può essere selezionare sia maschi che femmine, sia iscritti al primo/secondo anno, sia coloro che stanno per terminare gli studi o, perché no, studenti che hanno appena terminato gli studi e si affacciano al mondo del lavoro proprio in questi mesi.