Fiera Didacta Firenze 2025: intervista a Debora Daddi

Una chiacchierata con la responsabile organizzativa dell’annuale fiera dedicata alla scuola, per saperne di più e capire perché non perderla

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Si è appena concluso l’annuale appuntamento con Didacta, la fiera dedicata al mondo dell’educazione e all’istruzione, che dal 2017 si svolge a Firenze.

Anche quest’anno, noi di Education Marketing Italia siamo stati presenti, (oltre che con lo stand ed eventi, come nostra abitudine), abbiamo avuto il piacere di parlare del successo del maggiore evento del settore sul territorio italiano, con Debora Daddi, consulente della parte organizzativa e commerciale dei reparti tecnologia, arredi, innovazione e start up, sin dalla prima edizione.

La prima domanda nasce dalla curiosità di sapere: come è nata l’idea della fiera Didacta?
L’idea nasce per merito della dott.ssa Paola Concia consulente della Camera di Commercio Italiana in Germania, che ha avuto l’idea di esportare il format della fiera Didacta International già presente in Germania da oltre 60 anni, in Italia, precisamente a Firenze.

Ha notato dei cambiamenti nella composizione del pubblico o è rimasto immutato?
Il pubblico è diverso in quanto è più ricco. Inizialmente, era composto quasi esclusivamente da docenti, poi nel tempo la fiera si è aperta alla figura del dirigente scolastico, e dalla scorsa edizione anche alla presenza di docenti universitari e alle parti istituzionali, come il ministero stesso, che dimostra sempre di credere sempre più nella fiera con la presentazione di eventi da loro organizzati. Dunque, la fiera raccoglie l’intero indotto scolastico allo stato attuale.

Quali sono gli eventi e i momenti che riscuotono una maggiore partecipazione da parte del pubblico? Quali argomenti sembrano interessare maggiormente?
La distinzione tra programma scientifico e aziendale era inizialmente scompensata perché il primo sembrava essere il fiore all’occhiello di Didacta. Al momento, questo rimane ancora vero, ma le aziende hanno una forte presenza nella scelta dei docenti riguardo gli eventi, soprattutto nella parte legata alla tecnologia. Gli eventi proposti dalle aziende, infatti, non sono per niente una presentazione di prodotti ma veri e propri workshop specifici su tematiche attuali, come ad esempio le difficoltà di apprendimento e l’inclusione. Più in generale, dunque, psicologia, pedagogica e tecnologia sono gli argomenti che più interessano i partecipanti.

Ha notato dei mutamenti tra gli operatori del settore che allestiscono gli stand presso la fiera?
La parte preponderante degli stand presenti è legata alle tecnologie, orientativamente circa il 70 % di essi. Le tecnologie si sono inserite in tutti i settori, consideriamo, infatti, che anche un editore, come ad esempio Giunti, fa ormai largo uso di tecnologie. Le aziende possono avere diverse finalità ma il mezzo con cui si promuovono resta, appunto, la tecnologia.
Gli espositori hanno delle presenze sempre più importanti caratterizzate dalla grandissima cura degli stand, anche quelli più piccoli sono esteticamente belli, e questo è importante perché se la bellezza ci circonda siamo tutti un po’ migliori”.

D’altronde, lo scrittore russo Fedor Dostoevskij, afferma che “La bellezza salverà il mondo”.

Si notano differenze generazionali negli insegnanti? Mostrano esigenze e interessi diversi rispetto alle prime edizioni della fiera?
Allo stato attuale direi che non vi sono particolari differenze. Ho visto la trasformazione negli anni: quando Didacta è iniziata i docenti avevano un’età media superiore a quella attuale, e probabilmente mostravano più difficoltà ad approcciarsi alle materie stem e tecnologiche, perché si trovavano davanti a prodotti mai usati. In questi anni di Didacta ho notato invece il cambiamento, ora sono tutti più preparati, indipendentemente dall’età.

Parliamo di studenti: sempre più classi sembrano partecipare alla fiera. Pensate di proporre qualcosa di specifico per questo target?
La presenza degli studenti è un grande scoglio per Didacta: non è il target di riferimento, non c’è la volontà di aprire al mondo studentesco, perché la ricchezza di questa fiera, che ne fa un’edizione unica rispetto ad altre, è proprio la specificità del target docente formatore. E Didacta vuole rimanere così.
Gli studenti ci sono perché quando una fiera funziona ed è bella c’è la curiosità. Gli insegnanti hanno piacere a portare i ragazzi, e sono sempre di più le aziende che per dimostrare realmente l’utilizzo dei propri prodotti, si rivolgono agli studenti, invitando le scolaresche per fare dimostrazioni e presentazioni. Direi che la presenza degli studenti è, più che altro, un effetto collaterale.

Non è quindi contemplata l’idea di proporre la fiera come un progetto PCTO per gli studenti, rilasciando certificazioni?
Assolutamente no, non è nell’intenzione di Didacta. Alcune aziende presenti rilasciano certificazioni, così come gli eventi realizzati da parti istituzionali, tipo la regione Toscana, che permette di ottenere crediti per gli studenti degli istituti alberghieri, ma si tratta di scelte private.

Le certificazioni da parte di Didacta sono però rilasciate agli insegnanti partecipanti, vero?
Sono molte le aziende presenti con i propri eventi a Didacta, che, essendo accreditate dal Ministero, rilasciano certificazioni utili all’aggiornamento lavorativo. Questo connubio per Didacta è vincente, la presenza alla fiera diventa per i docenti una giornata preziosa.

Ciò che caratterizza Didacta, ci sembra di capire, sono propri i molteplici workshop a cui i docenti possono partecipare.
La forza di Didacta è proprio l’evento. I docenti vengono perché qui si formano, poi il passaggio nell’area espositiva è collegato in quanto sono pochi gli espositori che non fanno formazione. Si tratta di un amalgama, una sorta di formazione trasversale, un legame che funziona perché coesiste: non ci sarebbe attenzione alla formazione senza una presenza espositiva così importante e, viceversa, non ci sarebbe un forte interesse verso la parte espositiva senza formazione.

È prevista l’organizzazione di Didacta in altre regioni italiane, in considerazione del grande successo che riscuote a Firenze?
La prima richiesta di poter ospitare la fiera è arrivata nel 2022 dalla Sicilia. Ma già la seconda edizione in terra sicula non ha funzionato come la prima. Probabilmente perché l’edizione fiorentina è stimolante anche per l’ambiente della città. La seconda edizione in altri luoghi stenta a livello di attrazione, e le regioni che ci chiamano, che all’inizio hanno grande slancio, poi perdono la spinta iniziale.
La prossima edizione sarà in Trentino a Riva del Garda. Abbiamo capito che forse la cosa più giusta è individuare alcune aree sul territorio italiano e rendere la fiera itinerante, ripassando, ad esempio, in Sicilia, tra qualche anno, mantenendo Firenze come edizione centrale, sempre rivolgendo un occhio al miglioramento. Ogni anno, infatti, cerchiamo di migliorare la logistica e le attività anche all’esterno dei padiglioni. La volontà è quella di creare tante attrattive che rendano tutto lo spazio fruibile, ben collegato, senza creare aree di serie A e aree di serie B.

L’appuntamento è dunque per il prossimo anno, sempre a Didacta!

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Ilenia Valleriani

Ho conseguito con lode la laurea specialistica in Comunicazione d’Impresa, successivamente alla laurea triennale in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma.

Insegnante nella scuola superiore di secondo grado, dal 2017 ho iniziato l’attività di content writer, in particolare sui temi del marketing e della comunicazione, per seguire la passione che coltivo sin da bambina: la scrittura.

Da luglio 2021 collaboro con il blog di Education Marketing Italia.

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