Valutazione per l’apprendimento continuo in aula: cos’è e come si attua

Sondare l’apprendimento in itinere, attraverso dei feedback e non con un voto, e sviluppando la capacità di autovalutazione, sembrerebbe migliorare il rendimento dell’alunno.

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La valutazione fa parte di tutte le fasi del processo formativo in aula, necessaria per garantire che l’apprendimento stia avvenendo con successo, e che gli alunni stiano effettivamente imparando.

La valutazione può fare riferimento a diversi momenti: generalmente, infatti, troviamo una valutazione formativa, che fornisce informazioni sull’apprendimento dello studente in itinere, permettendo così un eventuale intervento correttivo laddove si presentino delle problematiche; la valutazione sommativa, invece, avviene alla fine di un periodo, come il quadrimestre o il termine dell’anno scolastico, con la funzione di individuare i traguardi raggiunti.

A queste due tipologie, si aggiunge la valutazione per apprendimento continuo, (o assessment for learning), che permette di sfumare le precedenti.

 

Cos’è la valutazione per apprendimento

La valutazione per apprendimento è un processo che consente di valutare l’efficacia dei programmi educativi e didattici in aula, in ogni fase dell’apprendimento. Si pone l’obiettivo di monitorare costantemente l’apprendimento degli alunni, emettendo dei feedback utili per migliorare le prestazioni degli alunni.

L’obiettivo è quello di rendere maggiormente attivi e coinvolti gli alunni, spronandoli a “pensare come un insegnante”, in modo da sviluppare fiducia in sé stessi, una soft skill da spendere poi nella vita.

 

Le origini della valutazione per apprendimento

Nel Regno Unito, la valutazione per apprendimento, non è una novità, a differenza del contesto scolastico italiano, dove ancora risulta una valutazione innovativa in fase di sviluppo.

Nel 1989 un gruppo di ricercatori, l’Assessment Reform Group, evidenziò nei propri studi il collegamento tra la valutazione sommativa e formativa. Successivamente, gli studiosi britannici Paul Black e Dylan William, realizzarono una revisione degli studi con la pubblicazione “The black box: raising standards through classroom assessment”, nella quale paragonarono la classe ad una scatola nera, in quanto non si hanno conoscenze certe sul suo funzionamento. Aggiunsero, però, che gli studenti che imparano attraverso una valutazione formativa, cioè in itinere, ottengono maggiori risultati. Inoltre, il ruolo attivo dello studente, lo spinge all’autovalutazione del proprio lavoro e di quello dei pari.

Prendendo spunto dalla valutazione formativa che si fonde con quella sommativa, la valutazione per apprendimento, si basa su alcuni assunti di base:

  • l’insegnante fornisce dei feedback ad ogni studente che consentono di migliorarsi
  • gli studenti capiscono come si presenta un lavoro di successo per ogni attività che svolgono
  • gli studenti diventano più indipendenti prendendo parte alla valutazione tra pari e all’autovalutazione
  • le valutazioni aiutano gli studenti a migliorare
  • consente agli allievi di essere parte attiva dell’apprendimento, rendendoli consapevoli e indipendenti (approfondisci con l’articolo Quello che devi sapere sugli studenti per condurli al successo).

 

Cosa possono fare gli insegnanti per applicare la valutazione per apprendimento

Per prima cosa, l’insegnante può adattare l’insegnamento alla valutazione per apprendimento, cercando di capire se l’argomento deve essere ripetuto con un approccio diverso, e adottare specifiche attenzioni per favorire la valutazione:

  • condividi gli obiettivi delle lezioni con gli alunni, ad esempio, scrivendoli preventivamente sulla lavagna, in modo che siano comprensibili a tutti, compresi gli eventuali collegamenti
  • condividi i criteri di successo con gli studenti, in modo da renderli consapevoli della buona riuscita o meno di un lavoro
  • utilizza delle domande per fornire informazioni e colmare lacune
  • fornisci dei feedback sotto forma di commenti piuttosto che di voti
  • introduci la possibilità di poter scambiare feedback anche tra pari, in modo che gli alunni imparino a darsi dei consigli ed apprendano da essi (approfondisci con Educhiamo alla sana competizione)
  • spingi gli alunni all’autovalutazione, incoraggiali ad assumersi delle responsabilità, ad esempio, chiedendo “scegli una cosa del tuo lavoro di cui sei orgoglioso…”

 

Le tecniche per applicare la valutazione per l’apprendimento continuo

Possiamo suggerire diverse tecniche, semplici ma altrettanto efficaci, per realizzare una valutazione per apprendimento continuo in aula:

  • chiedi agli alunni di disegnare una faccina a fine lezione, che indichi quanto si sentono sicuri circa l’argomento della lezione appena conclusa
  • chiedi di scrivere una frase riassuntiva su ciò che sentono di aver appreso
  • invoglia gli alunni a condividere con un compagno tre cose che hanno imparato durante la lezione, specificando quello che hanno trovato difficile e cosa vorrebbero imparare in futuro
  • distribuisci dei cartellini di diverso colore (rosso, giallo, verde), in diversi momenti della lezione, chiedendo agli alunni di mostrarli per indicare cosa stanno capendo della lezione
  • distribuisci dei post-it sui quali scrivere ciò che si è trovato facile, difficile e cosa si vorrebbe ancora sapere
  • chiedi agli alunni di mostrare semplicemente il pollice su/giù/a metà, per indicare quanto hanno appreso
  • predisponi ad inizio lezione una griglia composta da tre colonne, nelle quali gli alunni andranno ad inserire cosa hanno appreso, cosa non hanno capito, cosa vogliono sapere
  •  domanda quale sia stata la cosa più utile ed interessante della lezione
  • osserva e prendi appunti su ciò che fanno e dicono gli alunni, senza dimenticare i dettagli

 

Come porre le domande nel modo corretto

Porre delle domande agli alunni è utile all’insegnante per correggere eventuali lacune, perché le risposte forniscono informazioni preziose sull’apprendimento dell’alunno. È però importante individuare le giuste domande:

  • privilegia delle domande aperte che incoraggino al pensiero, ad esempio, “perché è importante per te questo argomento?”, “cosa succede se facciamo questo?”, “riesci a spiegare questo argomento?”
  • utilizza nelle domande la parola “potrebbe”, in modo da lasciare aperte varie possibilità e far sentire a proprio agio l’alunno, libero di esprimersi con tranquillità
  • poni delle domande che spronino ad ottenere maggiori informazioni, come “perché lo pensi?”

 

Come fornire dei feedback utili

Uno degli elementi principali di una valutazione per l’apprendimento continuo, è il feedback fornito dall’insegnante all’alunno. John Hattie, ricercatore nel campo dell’educazione, ritiene che il feedback abbia un effetto positivo sugli studenti. Rappresenta, infatti, un modo per invitare l’allievo a concentrarsi sul commento stesso e non sul voto, spingendolo a trovare maggiore fiducia in sé stesso, e dunque a migliorarsi.

Il modo migliore è quello di inviare un feedback completo, cioè che esprima anche una chiara spiegazione, ad esempio, “mi piace il tuo compito perché…”, oppure “non è del tutto corretto, ricontrolla questa parte…”.

Dopo il feedback è necessario lasciare il tempo in classe all’alunno di riflettere sui propri errori e di correggerli. Non è opportuno cancellare le correzioni degli studenti, anzi vanno invitati a lasciare evidenti gli sbagli precedenti, per capire dove hanno sbagliato e come sono riusciti a correggersi.

 

L’importanza dell’autovalutazione

Il concetto dell’autovalutazione si lega alla teoria psicologica dell’attribuzione, la quale sostiene che le persone spiegano a sé stesse successi e fallimenti in modo diverso, perché alcuni fattori sono controllabili, altri no.

Gli studenti che partecipano all’autovalutazione attribuiscono maggiormente i propri fallimenti a fattori controllabili. Ad esempio, un alunno che non riesce bene in un compito, potrebbe capire che si sta concentrando su un aspetto errato, e che, cambiando atteggiamento, potrebbe raggiungere risultati migliori. Questo realizza un senso di controllo sulla situazione da parte dell’alunno, che porta a migliorare la fiducia in sé.

Collaborare con gli studenti nell’individuare un modello di autovalutazione, rappresenta un ottimo metodo di avvicinamento alla pratica, soprattutto nel caso di studenti che si trovano per le prime volte di fronte alla novità.

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Ilenia Valleriani

Ho conseguito con lode la laurea specialistica in Comunicazione d’Impresa, successivamente alla laurea triennale in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma.

Insegnante nella scuola superiore di secondo grado, dal 2017 ho iniziato l’attività di content writer, in particolare sui temi del marketing e della comunicazione, per seguire la passione che coltivo sin da bambina: la scrittura.

Da luglio 2021 collaboro con il blog di Education Marketing Italia.

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