Smart Play Board – dimmi come giochi e ti dirò chi diventerai

Un piccolo tavolo ludico che raccoglie e analizza i dati generati dall'attività spontanea di gioco e promette agli insegnanti di essere uno strumento in più per lo studio di didattiche ancora più e

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Era il 1987 l’anno quando venne pubblicato Frames of Mind, il libro in cui lo psicologo americano Howard Gardner parlò per la prima volta di intelligenze multiple. Nella sua teoria, Gardner attribuisce all’intelligenza una definizione dinamica e articolata, non più limitata a un fattore unitario misurabile tramite il Quoziente d’Intelligenza, arrivando a distinguere ben 9 manifestazioni fondamentali dell’intelligenza, derivanti da strutture differenti del cervello e indipendenti l’una dall’altra: linguistica, logico-matematica, spaziale, corporeo-cinestesica, musicale, interpersonale, intrapersonale, naturalistica, esistenziale. Queste molteplicità di forme sono considerate come potenzialità biologiche presenti sin dalla nascita in ogni essere umano: l’evolversi di ciascuna intelligenza e il raggiungimento di gradi più o meno elevati risulta condizionato i parte da fattori genetici e in parte dalle opportunità di apprendimento offerte in ogni diverso contesto culturale.
dsc_0160L’interesse e la riflessione riguardo queste teorie e lo spirito imprenditoriale di tre giovani ragazzi delle province di Lecco e Como hanno portato alla progettazione e creazione di SmartPlayboard, un piccolo tavolo ludico dal gusto rétro pensato per bambini dai 3 ai 6 anni, in cui pulsa un cuore tecnologico. Il tavolo, infatti, raccoglie e analizza i dati generati dall’attività spontanea di gioco con lo scopo di scoprire e sviluppare le potenzialità di ogni bambino, e promette agli insegnanti di essere uno strumento in più per lo studio di didattiche ancora più efficaci e personalizzate.

Abbiamo incontrato Pietro Rigamonti, studente di design del prodotto al Politecnico di Milano, Co-Founder e responsabile della parte tecnologica del progetto.

Da dove nasce l’idea e l’interesse verso il mondo dell’infanzia e delle Intelligenze Multiple?
“Mio padre da tren’anni progetta, produce e vende arredi studiati per le scuole di infanzia, quindi probabilmente in qualche modo mi ha influenzato. Ho avuto l’occasione di frequentare un master che mi ha saputo mettere alla prova: ho iniziato a leggere libri e pubblicazioni e mi sono imbattuto nella Teoria delle intelligenze Multiple di Gardner. Quello che lo psicologo teorizza mi ha aperto la mente portandomi a rivalutare anche le mie stesse capacità: ho ripercorso la mia vita e il rapporto con l’educazione e mi sono reso conto di quanto sia stato faticoso trovare la mia strada. Mi sono posto questo come obiettivo progettuale: cercare di creare uno strumento che potesse aiutare la comprensione delle modalità di apprendimento privilegiate dal bimbo”.

In che modo un bambino può giocare e interagire con la Smart Play-Board?
“Il bambino gioca con le mani. Interagisce fisicamente con i diversi componenti del tavolo e seleziona autonomamente le attività da svolgere, ognuna delle quali coinvolge gruppi di intelligenze diverse. Ad esempio, sulla tavola rossa può sperimentare i colori, creando somme degli stessi e visualizzandoli attraverso una luce colorata. La tavola verde permette invece al bimbo di fare delle associazioni come associare alle foglie gli alberi che le hanno generate. L’idea è dunque mettere il bambino davanti a una scelta sull’attività che vuole compiere, facendogli ripetere più volte le sessioni di gioco. Seguendo le scelte del bambino si riesce a capire quali attività predilige, e da qui si può dedurre quali sono le abilità che ha maggiormente sviluppate e cercare successivamente di proporre attività complementari per arricchire il suo bagaglio di esperienza”.

Che importanza ha in un progetto del genere l’apporto della tecnologia?
“La tecnologia è fondamentale sia a sostegno della sessione di gioco (si possono mischiare i colori digitalmente) sia per la fase di rilevazione dell’attività del bambino per poter immagazzinare le informazioni e associarle al suo personale profilo. Il bimbo ha comunque bisogno di un’interazione fisica esperienziale per poter conoscere sensibilmente il mondo. Il fatto di utilizzare il legno come vestito dell’impianto tecnologico va in questa direzione: richiamare i canali dell’esperienza legata ai sensi. Il legno, inoltre, è certificato FSC; la vernice è atossica e certificata per l’utilizzo con i bambini”.

Insieme al gioco fisico è stata sviluppata anche una piattaforma web e un’applicazione per smartphone e tablet che costituiscono l’hub informativo di insegnanti e genitori e diventano uno strumento per generare report e statistiche in grado di offrire uno sguardo d’insieme sulle caratteristiche dei bambini.
SmartPlayboard si configura dunque come una piattaforma open di ricerca, da diffondere idealmente in più scuole sul territorio italiano per costruire una base dati di rilevanza accademica internazionale che possa essere continuamente aggiornata sia dal punto di vista fisico dei materiali, sia dal punto di vista della didattica. Al momento è in fase di sperimentazione e potrà svilupparsi completamente anche grazie al sostegno di chiunque creda in questo progetto, motivo per il quale verrà presto aperta una campagna di crowdfunding su Kickstarter.
Il primo ottobre SmartPlayboard verrà presentata durante il convegno Innovation Makes Wonders organizzato da Confindustria Lombardia e dai Giovani Imprenditori di AIB.
Buona fortuna!

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Giulia Cattoni

Faccio quello che faccio da sempre: scrivo. Uso la scrittura per dare forma a pensieri e idee.
Da piccola consumavo pagine e pagine per descrivere le mie avventure quotidiane sul diario, oggi uso il linguaggio per creare testi efficaci, contenuti digitali, e organizzarne la gestione.
Mi piace trovare le parole giuste, mettere ordine ai testi e renderli chiari, e creare contenuti accessibili, piacevoli e utili.

Faccio parte del team di Education Marketing Italia dal 2016: ho iniziato come autrice del blog e negli anni ho ampliato i miei ruoli. Oltre alla produzione e gestione dei nostri contenuti, affianco i miei colleghi nella gestione degli open day e nelle attività di design thinking.
Dal 2023 mi occupo in prima linea della cura del nostro brand: dalle mie mani passano piani editoriali, articoli, post, newsletter, webinar e la strategia che li tiene insieme.

Mi sono laureata in Comunicazione con una tesi sull'uso della lingua per l'infanzia, ho frequentato corsi sulla didattica emozionale e sulla robotica educativa. Sono stata istruttrice di pallavolo nel settore giovanile comasco.

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