Il bello dei contenuti digitali è che possono essere riutilizzati e adattati tutte le volte che si vuole per i propri progetti e, soprattutto, possono essere condivisi con altre persone con estrema facilità.
Da una parte, esiste la tendenza a mettere in rete materiali utili perché c’è sempre qualcuno che potrebbe averne bisogno. Dall’altra, oggi il web offre già così tante risorse che navigandoci in mezzo ci si perde.
Nasce Freeed, una community professionale per insegnanti
Freeed nasce proprio per cercare di andare incontro a queste esigenze. È il frutto del lavoro di una piccola startup nel settore delle tecnologie educative nata in Finlandia che ha sviluppato una piattaforma per creare una luogo virtuale dedicato agli insegnanti. Lo scopo è mettere in circolo idee e buone pratiche garantendo una ricerca semplice e immediata di queste.
“Freeed è stata fondata nel 2018 ma ha preso veramente piede nel 2020”. Ci racconta Simone Borali, che si sta occupando di far conoscere il progetto in Italia. “Tutti gli indicatori dicono che la qualità della formazione che gli studenti ricevono dalla scuola sta calando. Volevamo fare qualcosa per bloccare questa tendenza: la cosa che è sembrata più utile è stato pensare alla creazione di un posto dove condividere le buone pratiche”.
Si tratta quindi di una community professionale. Al momento dell’iscrizione puoi usare il tuo nome e il tuo titolo professionale per creare un profilo; puoi scegliere a quale community unirti (quella italiana raccoglie per ora, ottobre 2022, più di 81.000 utenti che hanno pubblicato 6500 idee); puoi indicare la scuola o l’organizzazione in cui lavori in modo da trovare facilmente i tuoi colleghi e seguire anche insegnanti interessanti di altre scuole e organizzazioni.
“Abbiamo suddiviso il nostro userbase in community. La prima che si è formata ovviamente è stata quella finlandese. Dopo test ed esperimenti, il passo decisivo verso l’internazionalizzazione della piattaforma è stato fatto portando Freeed qui in Italia, nel novembre del 2021, che è cresciuta velocemente”.
Le caratteristiche della piattaforma Freeed
La homepage ricorda le pagine principali dei più noti social network. Potrai quindi vedere i post pubblicati dagli altri utenti. Ma Freeed è speciale per questo: attraverso appositi filtri, permette di cercare materiali a seconda della materia, o del tipo di ordine e grado della scuola che interessa. Si trovano risorse video, audio appunti, app, strumenti, libri, giochi, schede, esperimenti per tutte le realtà scolastiche: dal nido, alle scuole secondarie, alle università per giovani, ai corsi per adulti.
Si possono anche ricercare i contenuti ordinandoli da quelli più recenti, oppure quelli più apprezzati dalla community o quelli che la piattaforma capisce che potrebbero essere più interessanti e pertinenti per le tue attività.
C’è una pagina in cui è possibile salvare ciò che si trova di utile per il proprio lavoro e una in cui sono raggruppati tutti i materiali pubblicati.
Nella pagina Prodotti, si possono trovare risorse provenienti da partner verificati dagli sviluppatori. Per la community Italia ritroviamo ad esempio Il Battello a Vapore, Mondadori o Einaudi Ragazzi.
I valori che muovono gli sviluppatori di Freeed
“Intendiamo contribuire al risultato migliorando la vita degli insegnanti e provvedendo una piattaforma fatta su misura per voi!” si legge nella pagina di benvenuto per la community italiana. “Riconosciamo il duro lavoro che gli insegnanti stanno facendo e vogliamo sostenere il percorso dei loro educatori”.
“In futuro” ci svela Simone nella nostra intervista, “vorremmo arrivare ad avere una piattaforma online per gli insegnanti che permetta loro di avere tutti gli strumenti di cui un insegnante ha bisogno: un luogo in cui si possa prendere spunto dalle esperienze pratiche di altri colleghi ma anche formarsi con enti esterni; un luogo in cui si possano condividere i propri progetti ma anche creare direttamente del materiale e usare poi la piattaforma stessa anche con gli studenti. L’obiettivo più grande è creare un rete globale di insegnanti e riuscire a metterli in comunicazione abbattendo le barriere linguistiche”.
Uno scambio proficuo di teorie e pratiche sarà sempre più determinante per procedere al meglio verso il processo di sviluppo e di integrazione dei metodi tradizionali con le nuove tecnologie e innovazioni verso le quali, secondo chi lavora nella scuola, ci sono ancora molte barriere da abbattere (vedi: lo sguardo americano verso le tecnologie per la didattica nella scuola).
Vi ho incuriositi? Segnalo l’articolo di Maestra Giulia che ha già cominciato ad usare la piattaforma e che ha creato alcuni video tutorial che spiegano il funzionamento della piattaforma in ogni dettaglio.