Su Education Marketing Italia abbiamo sempre cercato di offrire un ampio sguardo sul mondo dell’istruzione, trattando con molta attenzione i fenomeni più interessanti – tra gli altri – che legano la didattica e la tecnologia, l’innovazione e la formazione, provando inoltre ad offrire ai nostri lettori strumenti, corsi e materiali utili per l’aggiornamento, la formazione e la crescita professionale!
Oggi parliamo di MOOC, i Massive Online Open Course: si tratta di corsi di formazione online di livello universitario – accessibili da chiunque in rete – che stanno in qualche modo rivoluzionando la didattica. In particolare, vogliamo raccontarvi una realtà molto interessante, che ritroviamo nella Top 10 mondiale per produzione di MOOC: si tratta di Federica Web Learning, il Centro di Ateneo per l’innovazione, la sperimentazione e la diffusione della didattica multimediale dell’Università di Napoli Federico II.
Sulla piattaforma, sono disponibili più di 300 corsi di alta qualità, accessibili gratuitamente a chiunque: non solo a giovani studenti – dunque – ma anche a docenti per favorire l’apprendimento continuo, per aggiornare le proprie competenze o anche solo per soddisfare degli interessi e delle curiosità. Corsi di economia, scienze sociali, medicina, ingegneria, informatica, arte, design, lingue. Un ventaglio di opportunità ampissimo, curato da docenti qualificati e ottimizzato per la didattica online da un team specializzato: insomma, un’opportunità importante fornita da un centro di eccellenza.
Parliamo con… Ruth Kerr, di Federica Web Learning
Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Ruth Kerr, responsabile dell’internazionalizzazione del Centro, che si sta occupando – tra le altre mansioni – di sviluppare una serie di corsi di lingua straniera, innovativi e gratuiti, diffusi proprio attraverso la piattaforma Federica.
Education Marketing Italia (EMI): Salve, Ruth. Grazie di essere con noi per farci da “guida” in questo mondo dei MOOC e di Federica. Quali sono, secondo te, i grandi vantaggi di questo tipo di didattica e che potenzialità ha davvero?
Ruth Kerr (RK): Per quanto riguarda i vantaggi, il primo fattore è l’open access, l’accesso libero. I MOOC offrono la possibilità di studiare in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento, abbattendo così le barriere geografiche, temporali, fisiche ed anche finanziarie. Inoltre, non è necessaria nessuna conoscenza di base. I MOOC permettono di imparare grazie all’aiuto dei migliori professori provenienti da alcune delle più prestigiose università del mondo, gratuitamente. Ad oggi i MOOC offrono una vasta gamma di materie – a diversi livelli – a più di 180 milioni di utenti.
Il potenziale per questo tipo di apprendimento online è doppio: per la formazione scolastica ed universitaria, offre la flessibilità e l’innovazione che gli studenti di oggi – nativi digitali – si aspettano. In secondo luogo – e questo è un trend che abbiamo già constatato sulle piattaforme -, i MOOC spesso vengono raggruppati in cluster di corsi correlati che possono comporre, ad esempio, dei micro-master su edX, corsi di specializzazione su Coursera o permettere di ottenere dei certificati professionali. Tutto ciò è utilissimo per la lifelong learning audience, ovvero tutte quelle persone che già lavorano e che necessitano di ampliare le proprie competenze o vogliono semplicemente restare aggiornati.
EMI: Nel periodo della pandemia c’è stato chiaramente un interesse crescente nei confronti della didattica digitale. Avete potuto riscontrare un maggiore interesse nei confronti di Federica e dei vostri corsi?
RK: Sì, la piattaforma di Federica – come tutte le maggiori piattaforme MOOC – ha visto un incremento di utenti a partire da aprile 2020, proprio perché la pandemia ha indirizzato studenti e professori verso le attività di apprendimento online. Nel 2020 abbiamo registrato un incremento del 210%, vale a dire che gli utenti iscritti in piattaforma sono triplicati rispetto all’anno precedente. I sondaggi mostrano che questo aumento è dovuto a:
- più docenti che usano i MOOC per i contenuti asincroni nei propri corsi online – come un libro interattivo – utilizzando le lezioni su Zoom, Meet o Teams per le discussioni e gli approfondimenti;
- molte persone sono state temporaneamente ferme – o hanno ridotto il proprio orario di lavoro – a causa della chiusura delle attività durante lo stato di emergenza ed hanno impiegato questo tempo in modo proficuo imparando nuove cose.
I corsi di Computer Science, Data Science, Business e Medicina continuavano ad attirare sempre più studenti, ma abbiamo visto un notevole incremento nel numero di utenti per i corsi di mindfulness e psicologia, lingue straniere ed anche i corsi su come insegnare e imparare online hanno attirato molte persone, me inclusa!
EMI: Come funziona la creazione di un corso MOOC? Quali sono le variabili da tenere maggiormente in considerazione?
RK: La progettazione è cruciale. Come lo è per ogni unità didattica che prepariamo in aula. Bisogna identificare bene il pubblico di riferimento, il target, e scegliere il contenuto rilevante. È necessario avere ben chiari gli obiettivi didattici e i risultati di apprendimento attesi in modo da poter scegliere accuratamente le attività che permetteranno agli studenti di raggiungere tali risultati.
Per la creazione di un MOOC, le parole chiave sono “web learning”, “learner engagement” e “team”. Federica – sin dal suo inizio nel 2007 – ha abbracciato la policy di OER (Open Educational Resources, Risorse Didattiche Aperte) e, nei nostri MOOC, cerchiamo sempre di offrire una guida alle migliori e più autorevoli risorse online già esistenti e favorire lo sviluppo di un buon metodo di studio per i nostri studenti. “Learner Engagement” si riferisce all’interazione con il contenuto del corso e all’interazione con gli altri studenti: è un coinvolgimento che si misura non solo in termini comportamentali – aprire le varie pagine e svolgere gli esercizi, per esempio – ma anche in termini emotivi e cognitivi. Il fattore umano resta centrale anche in un ambiente di apprendimento strettamente tecnologico. La progettazione di un MOOC deve includere sempre tanti modi diversi e interessanti per stimolare e coinvolgere lo studente e farlo sentire parte di una comunità di apprendimento. Quindi vengono inseriti molti discussion forum ed altre opportunità di condivisione, oltre ad incoraggiare lo studente verso efficaci processi di riflessione.
Per ultimo ma non meno importante, per la creazione di un buon MOOC ci vuole un buon team. Qui a Federica, ad esempio, il piccolo team che ha creato il corso di English B1 possiede non solo l’esperienza ma anche la creatività, la motivazione e un’ottima preparazione accademica e tecnologica indispensabili per gestire la piattaforma e la vasta gamma di strumenti multimediali e plug-in utilizzati. Non da meno, il team riesce ad immedesimarsi con le difficoltà di tutti quegli utenti che cercano di imparare una lingua mentre gestiscono lavoro, casa e famiglia al tempo stesso.
EMI: Per Federica, dunque, si occupa anche della creazione di corsi in lingua. Qual è l’approccio scelto per l’insegnamento delle lingue attraverso gli strumenti digitali?
RK: Le linee guida sono state quelle di considerare l’inglese come una lingua internazionale – non come la lingua del popolo americano o inglese – e di rivolgersi ad un pubblico diverso ed eterogeneo, oltre che a quello italiano. Abbiamo cercato di essere creativi e di offrire qualcosa di nuovo e utile. Ecco perché abbiamo deciso di strutturare ogni lezione del corso in tre unità:
- La prima riguarda il language development con un focus sulla grammatica, il lessico e la pronuncia attraverso numerose attività corredate da un feedback immediato, per rendere l’apprendimento più coinvolgente ed efficace. Poi ci sono sempre forum e padlet per la condivisione dell’esperienza personale.
- La seconda unità, invece, offre situazioni e applicazioni pratiche della lingua. Per esempio, nella lezione “Travel” si ascoltano annunci alla stazione e all’aeroporto, si compra un biglietto della metropolitana a Tokyo, si fa la domanda per un visto e si va sul sito del Ministero della salute per capire come prepararsi per un viaggio in India.
- Nella terza unità vengono approfondite tutte le language skills, soprattutto listening and speaking con un focus sulla preparazione per gli esami internazionali.
Una particolarità di questo corso è che offre allo studente la possibilità di partecipare periodicamente a delle Live Lessons ed interagire in modo diretto con l’insegnante e gli altri utenti: questa è una parte che reputiamo fondamentale per un corso di lingua straniera efficace.
EMI: Quali corsi di lingua sono attivi e su cosa state lavorando per il futuro?
RK: Abbiamo iniziato la nostra offerta Federica Lingue con il primo corso di English B1, che abbiamo aperto qualche settimana fa e conta già più di 4000 iscritti, e il secondo seguirà a Settembre. La nostra partnership con il Centro Linguistico di Ateneo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II continuerà nell’autunno con l’offerta di altri corsi di lingua: un A2 in Francese e un A2 in Tedesco e Spagnolo. Continueremo con la preparazione agli esami di lingua inglese – la lingua più richiesta per studiare o lavorare all’estero – con corsi di Inglese di livello B2 e anche C1.
Abbiamo anche un programma di 14 corsi di Italian Language and Culture, di livello Beginner, Intermediate e Advanced che mirano ad aiutare le migliaia di studenti Erasmus che scelgono l’Italia ogni anno per la loro esperienza di studio all’estero e vogliono arrivarci con una buona preparazione linguistica. Questi sono corsi proposti in partnership con Wellesley College, accademicamente molto validi e di grande aiuto anche per le persone che si trovano in Italia per lavoro e devono acquisire un buon livello di italiano.
EMI: Cosa possono offrire questi corsi di lingua online ai docenti?
RK: Io credo che, per i docenti, questi corsi siano un’imperdibile opportunità di migliorare le proprie competenze linguistiche, sia per coloro che impartiscono i contenuti della propria materia attraverso il CLIL, sia per chi deve affrontare il concorso docenti che richiede una conoscenza dell’inglese di livello B2. Inoltre, i corsi offerti sulla piattaforma di Federica possono essere utili agli stessi docenti di lingua straniera per le numerose attività didattiche proposte.
EMI: Grazie mille per esser stata con noi!