Con un iter iniziato nel 2006 e concluso nel 2018, il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa, hanno introdotto il concetto delle competenze chiave nella didattica. La Raccomandazione del “Quadro Comune Europeo delle competenze chiave per l’apprendimento permanente”, definisce le competenze necessarie per essere dei cittadini attivi, responsabili e realizzati nella vita privata, caratteristiche da acquisire sin dall’età scolastica.
Cosa sono le competenze?
Il testo della Raccomandazione Europea definisce la competenza come “comprovata capacità di utilizzare conoscenza, abilità, capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale”.
Sono definite “chiave” quelle “di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, l’occupabilità, l’inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva”.
Si sviluppano a partire dalla prima infanzia, mediante forme di apprendimento formale e non formale, nei vari contesti, dalla famiglia, alla scuola, al lavoro, e nelle varie forme di socialità.
La didattica per competenze
La didattica per competenze prevede uno stile di insegnamento non più limitato alla trasmissione di nozioni e dati da imparare a memoria, bensì vuol dire imparare in modo significativo, autonomo, e attivo. L’obiettivo è di mettere al centro dell’attenzione lo studente, portandolo ad essere curioso, formulare ipotesi, e a collaborare con gli altri.
Per tale motivo, nella progettazione didattica (può essere utile leggere Progettazione e programmazione didattica: chiariamo i dubbi), l’insegnante deve tenere conto dell’idea di cittadino da educare, prevedendo azioni di lungo termine da attuare nel percorso di studi, nel rispetto delle indicazioni nazionali basate su quelle europee.
Classificazione delle competenze
La classificazione aggiornata delle competenze del Consiglio dell’Unione Europea è datata 2018, completata dalle conoscenze necessarie al sostegno dello sviluppo sostenibile come previsto dall’Agenda 2030 (per approfondire consigliamo Insegniamo l’Agenda 2030 a scuola).
Le competenze dovranno essere certificate al termine del primo ciclo di istruzione con la Certificazione delle competenze, indicando il livello raggiunto dal singolo alunno.
Le 8 competenze chiave, tra loro sovrapponibili e collegate, sono così suddivise:
- Competenza alfabetica funzionale: consiste nella capacità di identificare, comprendere, creare ed esprimere concetti, sentimenti ed opinioni. Prevede il possesso di un ricco vocabolario, la piena capacità di lettura e comunicazione, scritta e orale, nella propria lingua, sapendo adattare il registro al contesto, secondo un uso socialmente responsabile della lingua. Si aggiunge la necessità di riconoscere le fonti delle informazioni sviluppando un pensiero critico della realtà.
- Competenza metalinguistica: riguarda la conoscenza delle diverse lingue, in forma scritta e orale, sfruttandole per inserirsi nei vari contesti socio-culturali, maturando apprezzamento e interesse nei confronti delle diverse culture.
- Competenza matematica, in scienza, tecnologia, ingegneria: è l’insieme delle competenze che permette di risolvere problemi quotidiani e di comprendere le leggi naturali di base che regolano la vita sulla terra. Richiede di saper usare dati statistici, grafici, e principi di base del mondo naturale; di acquisire la capacità di indagine attraverso le specifiche metodologie, come l’osservazione, la verifica delle ipotesi, lo svolgimento di esperimenti, sapendone comunicare i risultati. Allo stesso tempo, prevede la capacità di comprendere rischi e limiti della scienza e sviluppare preoccupazioni etiche.
- Competenza digitale: concerne l’alfabetizzazione informatica che consente di saper utilizzare con dimestichezza le nuove tecnologie, riguardo la creazione di contenuti digitali. Le competenze devono essere finalizzate ad un uso consapevole delle tecnologie, a favore del proprio benessere, (leggi anche Insegnare la cittadinanza digitale a scuola), avendo coscienza dei rischi, ad esempio circa la sicurezza online e la proprietà intellettuale. La competenza prevede inoltre nozioni di Intelligenza Artificiale, (ne abbiamo parlato in Intelligenza artificiale e comunità: è il futuro dell’istruzione e Chi sa far studiare meglio gli alunni? L’Intelligenza Artificiale), come previsto in Italia dal Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021/27.
- Competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare: si intende la capacità di organizzare le informazioni, gestire il tempo e il proprio percorso di formazione, avere la spinta a dare il contributo personale nei contesti in cui si è inseriti, oltre alla capacità di riflettere su sé stessi, saper lavorare in modo costruttivo con gli altri e far fronte alle difficoltà, nel rispetto del proprio benessere fisico/emotivo.
- Competenza in materia di cittadinanza: sono le competenze necessarie per agire da cittadino consapevole e responsabile partecipando alla vita sociale del Paese, conoscendo i principi sociali, economici, giuridici e politici di base.
- Competenza imprenditoriale: comprende lo sviluppo della capacità creativa nel trovare soluzioni ai problemi, usare un pensiero strategico, una riflessione critica, pianificare e gestire i progetti. È fondamentale avere una conoscenza di base dell’economia, nel rispetto dei principi etici e dello sviluppo sostenibile, (leggi anche Orientare gli studenti al lavoro: le professioni green del futuro), sviluppando inoltre il desiderio di motivare gli altri.
- Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale: sottolinea l’importanza della conoscenza del patrimonio culturale del proprio Paese, (teatro, cinema, danza, giochi, arte, design, musica, architettura…), sviluppando un atteggiamento aperto e rispettoso di qualsiasi espressione culturale e curiosità verso le culture mondiali.
Le Unità di Apprendimento
Il personale educativo deve essere aggiornato circa gli approcci innovativi da inserire nella progettazione di inizio anno scolastico, per individuare le migliori metodologie di apprendimento, anche per gli alunni che mostrano delle difficoltà.
La progettazione per competenze non è di tipo sequenziale, ma avviene per Unità di Apprendimento (UdA): con il termine si intendono situazioni formative della persona, che richiedono la partecipazione attiva dello studente, singolarmente o in gruppo, ricorrendo a strumentazione di diverso tipo per consentire un apprendimento personalizzato.
Ogni Unità di Apprendimento è costituita da:
- Titolo: ha la funzione di sintetizzare la proposta di apprendimento
- Compito unitario: indica il percorso, cioè cosa gli studenti devono fare, individuando le operazioni chiave da compiere
- Competenza: viene esplicitata la competenza (o più competenze) che prevale nell’unità di apprendimento, tra le 8 designate dal Consiglio Europeo
Le UdA vengono progettate dal docente in collaborazione con l’insegnante di sostegno (quando presente), per rispondere in modo personalizzato ai bisogni degli studenti, nel caso di disturbi dell’apprendimento e in presenza di studenti stranieri. Tutto ciò è possibile perché non si individuano degli obiettivi precisi a monte della progettazione, l’unico obiettivo è quello di formare la “persona”. Una progettazione di questo tipo non considera più l’inserimento degli obiettivi minimi, come accadeva in precedenza, quando, nei casi in cui un alunno mostrava delle difficoltà, venivano abbassati gli standard da raggiungere.
Piccole strategie da progettare in classe
Per sviluppare e far emergere le competenze sopra citate, si possono ipotizzare delle attività e dei trucchetti che coinvolgano e motivino gli alunni, spingendoli a sviluppare, con creatività, gli aspetti in questione, ad esempio:
- Ripetere semplici frasi di incoraggiamento che spiegano l’importanza delle nozioni nel domani “questo argomento è importante per il tuo futuro perché…”
- Nell’assegnare i compiti di storia, anziché dire, ad esempio, “studiare l’Antico Egitto”, si potrebbe dire “sei il Faraone dell’Egitto, devi dare disposizioni circa il momento della morte, redigi il tuo testamento”, in questo modo l’alunno, oltre ad inserire nel testo il contenuto storico, dovrebbe applicare varie competenze
- Permettere agli alunni di costruire un piccolo museo in classe, consentendo di portare degli oggetti quotidiani, per far apprendere l’importanza del passato per costruire il futuro
- Nell’ambito delle lezioni di geografia, far partecipare gli allievi alla scelta della meta di una gita turistica
- Ancora nell’ambito delle lezioni di geografia, si potrebbe chiedere di interpretare il responsabile di un tour operator che deve convincere la classe, cioè i clienti, a scegliere una vacanza in una specifica nazione. In questo modo l’alunno dovrà presentare il paese sottolineandone le caratteristiche studiate, dall’aspetto fisico, a quello politico, economico, culturale
- Promuovere lezioni sulla raccolta differenziata e sul risparmio energetico, partendo dalle piccole azioni che si possono compiere in classe, per responsabilizzare in modo diretto gli studenti sugli argomenti.
Nel suo articolo ho trovato tutto ciò che mi serviva per un esame sulle competenze chiave collegato alle metodologie didattiche.
Ciao, grazie mille per il feedback! Siamo davvero felici che l’articolo sia stato utile per il tuo esame che speriamo sia andato per il meglio!