Il nostro blog, come forse saprete, ha l’obiettivo di fornire idee, spunti di riflessione e strumenti che possano esser applicati all’interno delle nostre scuole e delle nostre università con l’obiettivo di migliorare continuamente l’offerta e raggiungere in modo sempre più efficace gli studenti e le comunità di riferimento. Per fare ciò, è fondamentale – tra le altre cose – imparare a conoscere e familiarizzare con la terminologia e cercare di non fare confusione.
Oggi, parliamo di educational marketing ed education marketing. Due sole lettere in più che traggono però spesso in inganno anche professionisti che non sembrano coglierne la profonda differenza. Prima di iniziare, vi invitiamo – se non lo avete fatto – a ripassare la definizione di marketing.
Cosa significa Education Marketing?
Ma quando parliamo di Education Marketing – che possiamo tradurre come “Marketing dell’istruzione” – ci riferiamo a tutt’altro. Si tratta dell’intera declinazione del marketing all’interno del settore, appunto, dell’istruzione. Ne abbiamo già parlato agli albori di questo blog, ma proviamo a riprendere il discorso.
Sappiamo che il marketing è, per definizione, un approccio volto a creare, comunicare, offrire e scambiare offerte che abbiano valore per i consumatori, clienti, partner, e la società in generale. Dunque, sinteticamente, il marketing è la “materia” che ci insegna a spiegare al nostro pubblico di riferimento qual è il valore che stiamo offrendo loro.
Tale valore da comunicare può risiedere nella meravigliosa vista sul mare per un albergo della Campania (parliamo di Marketing turistico), nella qualità degli ingredienti scelti da uno Chef stellato nella sua cucina (Food Marketing) o nella competitività di una squadra di calcio che punta allo scudetto (Marketing sportivo): diverse declinazioni, con la costante rappresentata dalla necessità di creare, comunicare, trasmettere, scambiare valore con l’esterno. L’albergo non avrebbe senso senza i turisti, lo Chef non potrebbe lavorare senza ospiti ai tavoli del suo ristorante e la squadra di calcio soffrirebbe senza i suoi tifosi.
E la scuola? La scuola esiste perché esiste una comunità studentesca: ed è alla comunità studentesca (principalmente) che ci si rivolge con l’Education Marketing, creando e comunicando la migliore offerta formativa possibile. L’obiettivo “di mercato” della scuola – per poter funzionare al meglio – è banalmente quello di trovare gli studenti che andranno ad abitare i corridoi e riempire le aule (attività di recruitment), fornire loro la migliore istruzione possibile in un’ottica sia di formazione che di relazione.
Come? Con la guida di un sistema che chiamiamo inbound funnel (o, nel caso dell’education, funnel d’iscrizione), di cui parliamo in questo articolo!
Cosa intendiamo, invece, per Educational Marketing?
Possiamo tradurre l’espressione educational marketing con “marketing educativo”: si fa riferimento ad un insieme di attività che le organizzazioni possono mettere in campo per “educare” i propri utenti o clienti, per prenderli per mano nella scoperta dei propri punti di forza, della propria storia ed i propri valori, per istruirli su particolari problematiche. Stiamo parlando quindi di idee e strumenti educativi che possono esser proposti da qualsiasi azienda o organizzazione, in qualsiasi settore.
Facciamo un esempio: quante volte, nelle sale d’attesa di uno studio medico, ci capita di vedere dei poster dal titolo “Lo sapevi che…”? Oppure, di trovare a corredo dell’ultimo prodotto tecnologico acquistato, un link con video-tutorial che ci spiega come utilizzarlo al meglio e con decine di idee per ottenere il massimo delle prestazioni? Ecco qui un esempio concreto sviluppato da Apple, una piattaforma con decine di corsi, video e strumenti per imparare ad ottenere il meglio dai dispositivi. Il motivo? Aumentare la percezione di qualità del brand Apple e migliorare la capacità dei propri utenti di trarre il meglio (e quindi essere più soddisfazzi) dalle prestazioni dei propri device.
In qualche modo, si stanno offrendo all’utente contenuti informativi (solitamente gratuiti) che hanno l’obiettivo di educarlo e sensibilizzarlo alla materia, ad esempio la cura dei denti o l’utilizzo di un iPad. Ancora una volta, perché farlo? È semplice: mediamente, un utente informato sarà un utente maggiormente in grado di riconoscere la qualità, di cogliere il valore offerto, di notare differenze, di apprezzare gli elementi distintivi; e con ogni probabilità sarà un utente soddisfatto e più predisposto a “fidelizzarsi” al brand.
Ci occupiamo dunque di educational marketing quando ci impegniamo a creare per i nostri utenti un percorso formativo più o meno complesso, con l’obiettivo di rendere la persona più consapevole, attenta e coinvolta.
Educational vs. Education
Dunque, ricapitolando. Adottando un approccio di Educational Marketing, le organizzazioni (quale che sia il settore in cui operano!) considerano i propri utenti/clienti alla stregua di “studenti” cui rivolgere una serie di iniziative educative volte a diffondere e consolidare cultura, informazioni, notizie e approfondimenti attorno al brand e alla materia di riferimento, con l’obiettivo di rendere gli utenti più “solidi” nelle proprie valutazioni e capaci di riconoscere ed apprezzare il valore ed i valori proposti.
L’Education Marketing, invece, è una vera e propria branca del Marketing, la declinazione dello stesso nel settore dell’istruzione: il sistema-offerta è rappresentato dalle realtà formative, dalle scuole e dalle università, e il target di riferimento sono i potenziali studenti che potrebbero essere interessati ad iscriversi, cui rivolgere attività “attrattive” per presentare le proposte didattiche o extra-didattiche che possano indirizzarlo nella scelta. (Vuoi leggere un libro sull’argomento? Eccolo qui!)
Attenzione, però. Molto spesso si utilizza il termine Educational Marketing per indicare le iniziative educative di cui abbiamo parlato rivolte proprio agli studenti delle scuole o delle università!
Per fare un esempio, Pensiamo ad una qualsiasi gita scolastica, in cui un gruppo classe va a visitare un’azienda che produce… pasta! Da un lato, abbiamo una scuola che offre ai propri studenti una giornata esperienziale, un momento extra-curricolare fuori dalle aule che arricchisca il percorso formativo (un’attività che rientra dunque nel concetto di Education Marketing, ovvero nelle iniziative per creare e comunicare valore ai propri studenti). Dall’altro, abbiamo un’azienda produttrice di pasta che ha adottato un’iniziativa di Educational Marketing verso una comunità studentesca: faccio entrare in azienda un gruppo di giovani, condivido con loro i miei spazi, la mia conoscenza, gli mostro il processo produttivo, gli insegno come si fa la pasta, come si sceglie il grano migliore e come riconoscere una pasta di bassa qualità. Una conoscenza ed un know-how che gli studenti porteranno con sé, porteranno nelle proprie famiglie e che, con ogni probabilità, aiuterà loro ad apprezzare e ricordare il brand che ha dato loro quell’opportunità.
Tutto chiaro?