Il sistema di “distribuzione” dell’educazione (di cui abbiamo parlato QUI) è strettamente legato al luogo in cui questa è impartita. Scuole ed università – intese come insieme di strutture fisiche, tecnologiche ed ambientali – sono i luoghi, gli spazi in cui gli studenti trascorrono spesso gran parte delle loro giornate: avrà un enorme impatto non solo sulla loro esperienza e soddisfazione, ma anche sulla qualità dell’apprendimento stesso.
Fa parte della “Parte tangibile” o “Physical evidence” dell’educazione tutto ciò che afferisce all’ambiente in cui il servizio è erogato, in cui docenti, studenti e personale amministrativo interagiscono, in cui avviene l’apprendimento o l’erogazione di servizi accessori.
Cosa c’è di fisico, di tangibile nell’insegnamento?
Basta pensare a tutte le rappresentazioni materiali che circondano studenti e docenti: design dell’ambiente, delle aule, degli spazi ricreativi, cattedre, lavagne, banchi, attrezzature informatiche, ma anche materiale didattico, opuscoli, volantini, brochure e tutto ciò che è indispensabile per la comunicazione.
Tutte le scelte che riguardano questi elementi sono strettamente legate ad aspetti comunicativi: persino un codice di abbigliamento del personale amministrativo o la cura degli spazi antistanti l’ingresso all’edificio inviano messaggi a tutti coloro che entrano a contatto con la scuola o università. Ognuno di questi aspetti è un elemento di “brand identity”, può migliorare o inficiare la reputazione dell’istituto, ma può anche fornire l’opportunità per cogliere delle esigenze di particolari segmenti di mercato.
Anche i segni distintivi rientrano nell’ambito degli elementi tangibili: basti pensare a tutti gli oggetti su cui è possibile replicare il proprio logo/brand. Nel mondo anglosassone il Merchandising di t-shirt, felpe, tazze, quaderni e oggetti vari è un tipico elemento di brand identity che le Università portano avanti non solo come fonte di guadagno, ma anche per contribuire a costruire un senso di appartenenza degli studenti attorno all’immagine della propria Università.
Gli studenti possono riconoscersi in un colore, in un disegno, che li circonderà per la durata dei loro studi, possono riconoscere nell’abbigliamento più o meno formale di docenti e personale uno stile di insegnamento che gli viene comunicato, vedono negli investimenti in attrezzature all’avanguardia il riflesso dell’investimento stesso dell’istituto nel loro futuro, fornendogli o meno una maggiore motivazione all’apprendimento.
Di fondamentale importanza, tuttavia, è la coerenza di questi elementi tangibili con le altre variabili del marketing mix, il posizionamento coerente sul mercato: un’Università privata, ad esempio, che ha una politica di prezzo sicuramente rivolta ad una nicchia alto-spendente, deve fare i conti con le aspettative degli studenti e far sì che tutti gli aspetti materiali comunichino un’elevata attenzione alla cura dello spazio fisico, tecnologico ed ambientale, conferendole un posizionamento ad alto valore aggiunto agli occhi di studenti attuali e potenziali.