Il 2016 è appena iniziato e noi vogliamo partire subito con uno sguardo rivolto al futuro prendendo spunto da una pubblicazione dell’agenzia americana Up&Up “The Higher Ed Marketer’s Guide to Reaching the Class of 2021”, in pratica una panoramica su come interfacciarsi con i ragazzi che tra 5 anni entreranno al college o, nel nostro caso, all’università.
Come spesso accade (e come sanno bene i nostri lettori) questi studi sono fortemente incentrati sul mercato e sul pubblico nordamericano ma ciò non significa che non si possano trarre consigli utili anche per il contesto italiano.
Per prima cosa diciamo che la nostra classe 2021 in realtà è più 2018-19, poiché i ragazzi che cominciano ora a pensare a cosa faranno dopo le superiori sono adesso in terza o quarta superiore, ed è a loro che l’higher education marketing dovrà rivolgersi a breve.
I numeri raccolti da Up&Up rispetto ai giovani americani trovano un raffronto in diverse ricerche e statistiche anche in Italia, perciò senza perderci in un elenco di cifre e percentuali possiamo confermare che le tendenze social dei ragazzi, anche in Italia, sono l’irrinunciabile Facebook, Instagram e soprattutto Youtube.
Ciò non vuol dire che nel Bel Paese si usino questi strumenti per fare ricerca sulle università, però è bene non dimenticare che la strategia di comunicazione si compone di tanti elementi ed uno di quelli fondamentali è quello di intercettare gli interessati nei luoghi più o meno virtuali dove passano la maggior parte del proprio tempo, e comunicare con loro attraverso il linguaggio che capiscono ed utilizzano di più.
Il luogo è sicuramente internet, ed in particolare alcuni social, mentre il linguaggio più utilizzato è quello dei video. Secondo un rapporto di previsione della CISCO, nel 2019 i ⅘ del traffico mondiale sul web saranno occupati da contenuti video!
Ci sono molti modi per creare contenuti video al giorno d’oggi ma quello che è importante sottolineare è che ogni contenuto va creato per uno scopo e deve essere ben fatto e ragionato, anche se in stile “amatoriale”. Sì, perché attrezzare alcuni studenti con delle Go Pro e mandarli in giro per la scuola a vivere una loro giornata-tipo può essere un’ottima idea, ma è sempre fondamentale chiedersi a che scopo lo si sta facendo? Cosa si vuole comunicare? A quali studenti viene affidato il compito? ecc.
Ricordiamoci infine che la parte più importante è il montaggio e va fatto fare ad un professionista, se non si vuole avere in mano un prodotto che invece di far apparire “al passo coi tempi” la propria scuola, sembri un tentativo maldestro di stare al passo coi tempi.
Le conversazioni online inoltre avranno sempre più importanza: quando Uversity (qui il Social Admission Report 2015) sostiene che il 66% degli studenti americani decide anche in base alle conversazioni avute sul web e nei social con i responsabili dell’orientamento e gli studenti, non possiamo pensare che questo succeda solo negli States: con numeri magari leggermente diversi questa tendenza è la stessa anche qui in Italia.
È molto importante mantenere alta l’attenzione su chi è che risponde ai messaggi che arrivano sui social dei vostri istituti: bisogna sempre venire incontro ai bisogni personalizzati delle persone, rispondere alle domande personalizzando le risposte, dare più possibilità di contattare responsabili, docenti, studenti attraverso chat online, webcast o webinar.
La Home Page del vostro sito sarà ancora il 1° contatto che un potenziale studente avrà con voi, quindi, oltre ad avere un sito responsive ottimizzato per il mobile (dovreste averlo già dal 2013-4, figuriamoci nel 2019), pensate a dargli tutte le informazioni che gli servono nel modo più immediato possibile; senza penalizzare nessuno cercate di dividere le aree di interesse tra i servizi interni e quelli per il primo contatto, così che non risulti difficile trovare per coloro che vi vogliono conoscere le informazioni utili. Evitate quindi di strutturare il sito in modo tale che chi vi accede per la prima volta trovi difficile orientarsi (come invece spesso accade), sommerso da una coltre di rumore autoreferenziale di news e messaggi per i vostri studenti frequentanti.
La pubblicità a pagamento, il Search Engine Marketing, avrà quote sempre maggiori di mercato e benché pop up e pubblicità invasive siano solo controproducenti, soprattutto con le nuove generazioni, è altrettanto vero che una targhettizzazione molto precisa, combinata con un messaggio utile e interessante, o con uno storytelling avvincente, possono essere molto efficaci per colpire l’attenzione del vostro potenziale iscritto.
Inoltre, come si scriveva all’inizio, raggiungerete il target dove passa più tempo e con un esborso economico molto ridotto rispetto ai media tradizionali e, ultimo ma non di certo meno importante, raccoglierete una grande mole di dati che vi diranno molto su ciò che della vostra strategia funziona e su ciò che al contrario non porta risultati o deve essere migliorato.
Una combinazione potentissima per applicare tutto ciò ai nostri ragazzi della classe 2019 sarà sicuramente l’integrazione sempre più forte tra facebook e i video.
Insomma, in questo mondo che cambia così velocemente non è facile fare previsioni a medio-lungo termine, però alcune tendenze e alcune abitudini vanno implementate e perfezionate già da ora se non vogliamo farci trovare impreparati tra qualche anno!