Rifare la brochure dei propri corsi è una necessità ciclica che non dovrebbe essere presa sottogamba, senza pensarci troppo su…
La brochure è uno degli strumenti più funzionali alla promozione dei propri corsi e rifarla non vuol dire quasi mai fare un semplice restyling, bisogna sempre tener presente che una buona brochure può far decidere ad una persona indecisa di far quel passo in più per avvicinarsi all’iscrizione.
Ciò non significa che si convertirà in un iscritto, piuttosto sta a voler dire che si è generato un contatto con una persona incline a valutare l’iscrizione presso il corso promosso. La conclusione del processo terrà in conto molti altri fattori, ma la percezione scaturita da una lettura di una brochure efficace corrisponde ad una predisposizione positiva al corso.
Valutare l’importanza di uno strumento di questo tipo può modificare di molto l’esito di una campagna e il tasso di conversione degli studenti iscritti.
Ecco perché quando si deve rifare una brochure è importante:
1. Conoscere l’obiettivo: sapere cosa si vuole ottenere da una brochure. Non farla ‘tanto perché bisogna farla’, ma piuttosto pensare: cosa voglio ottenere da questo strumento di comunicazione? La risposta ‘maggiori iscrizioni’ non vale! Bisogna valutare come, in che modo ottenere ciò, cosa comunicare.
2. Convogliare l’identità: la brochure è il biglietto da visita del corso, da qui passa l’immagine, i valori, la storia, l’ambiente e le persone che animano la scuola. In una parola, la sua identità! Quando si ripensa alla nuova brochure, fatevi la domanda: da questa brochure traspare chi siamo?
3. Conoscere le aspettative dei prospects: sapere cosa si aspetta un potenziale studente è probabilmente uno dei fattori che più determina il successo di questo strumento comunicativo. Attraverso un’approfondita analisi del cliente è possibile sapere cosa il cliente tiene più in considerazione: cosa si aspetta da quello strumento; che informazioni vuole.
4. Sapere se è performante: e per saperlo come si può fare? Monitorando i risultati: un’idea può essere quella di studiare un CTA (Call To Action) specifico, oppure quella di chiedere agli interessati. Non soffermatevi sul vostro gusto e sul parere di chi vi sta intorno, ma analizzate i pareri degli studenti iscritti e se riuscite anche di tutti coloro che sono venuti in contatto con la brochure.
5. Ricordarsi che è uno strumento che da la possibilità di una promozione indiretta: ovvero quando non c’è una persona della scuola che parla all’interessato, ma c’è soltanto la brochure che “parla” per voi. Quando la sviluppate tenete sempre a mente che essa deve essere performante anche quando la persona va a casa, la mostra ai genitori, oppure chiede consiglio ad un amico.
6. Valutare che tipo di CTA si vuole inserire: quanti CTA inserire, e quali? Diversi corsi prevedono diverse strategie, è importante sapere cosa si vuole spingere: iscriversi direttamente? partecipare ad un Open Day? mettersi in contatto con la scuola per un colloquio? Molti corsi non permettono un’iscrizione immediata, ma prevedono dei test di ammissione, in quel caso è importante sapere che si stanno usando due dinamiche molto diverse tra loro, e quindi bisogna comunicare differentemente.
7. Sapere che informazioni dare: un esempio su tutti: i costi delle rette. Nella nostra esperienza abbiamo notato come ci siano due distinte e contrapposte scuole di pensiero a riguardo: quella “non dico i prezzi ma lo dico solo alla fine dopo che ho illustrato corso e scuola e quindi fatto alzare la motivazione dei prospects” e l’opposta “dare tutte le informazioni dettagliatamente rende possibile evitare di gestire contatti di poca qualità”. Questo argomento è complesso e meriterebbe un articolo ad hoc.
8. Avere qualità: molte volte si vedono brochure con foto scadenti, di bassa qualità, oppure “fuori tema” o non evocative. Meglio investire qualche risorsa in più ma avere immagini (e non è detto che debbano per forza essere fotografie!) valide piuttosto che risparmiare ma avere un prodotto di pessima qualità. Altrettanto importante è il contenuto testuale: fate scrivere la brochure ad un copywriter, e fatela sviluppare da un bravo grafico, in quanto deve esserci equilibrio tra il testo e le immagini.
9. Sapere che tra un anno, al massimo due, sarà necessario cambiarla: non affezionatevi troppo alla brochure, perché come i siti internet e tutti gli altri mezzi promozionali una volta ultimati hanno già stampato sopra una data di scadenza. È imprescindibile aggiornarla sempre, anche se sembra ancora valida: in questo modo avrete stimolo per continuare a migliorare, e starete al passo coi tempi (anzi, se fate un buon lavoro, sarete un passo avanti!)
10. Pensare se sia davvero necessario: non è detto che per promuovere un determinato corso la brochure sia il mezzo più funzionale.
11. Studiare il mercato e i competitors: sapere come muoversi è importante ma lo è altrettanto sapere come si muovono i competitors. Fate dei ghost client, partecipate a eventi dei competitor e alle fiere, raccogliete il loro materiale e analizzatelo. Fatevi un giro sul web, ogni anno vengono pubblicate diverse classifiche come questa sulle brochure progettate meglio, prendete spunto, si può sempre imparare dagli altri!
12. Integrarla con gli altri strumenti: la brochure è uno strumento e può essere collegata ad altri strumenti promozionali. Non vedetela a sé stante ma sempre in funzione di qualcos’altro, come l’ambiente (ad esempio se si distribuisce in una fiera dell’orientamento deve prevedere un contenuto differente rispetto al suo utilizzo durante un open day), oppure il target (se si distribuisce a un target che prevede la lettura anche di un genitore, esclusivamente per genitori ecc.), o lo strumento (in relazione con le slide di presentazione o con il sito web).
Bellissimo