La mappa concettuale è uno strumento grafico per rappresentare la conoscenza in modo visivo, in quanto permette di collegare tra loro i concetti, ricostruendo in modo sintetico un ragionamento, per apprendere e ripassare una grande mole di informazioni.
L’espressione fu coniata negli anni ’70 da Joseph Novak, (professore emerito presso la Cornell University di New York, studioso dei processi di apprendimento), insieme al collega Gowin, (J. D. Novak, D. B. Gowin, Imparando ad imparare, SEI, Torino, 1989). Gli studiosi partirono dall’assunto che per studiare bene e fissare nella memoria i concetti, è necessario comprendere le relazioni che si instaurano tra di essi. L’apprendimento proposto fu dunque definito significativo, mirato ad una comprensione totale di un argomento, nei suoi aspetti principali e secondari, piuttosto che a realizzare uno studio mnemonico.
L’ausilio della mappa nello studio è finalizzato a vari obiettivi:
- Sintetizzare le informazioni
- Aiutare il ricordo delle nozioni
- Promuovere l’apprendimento collaborativo
- Stimolare la creatività
- Permettere di individuare gli aspetti dell’argomento che necessitano di revisioni e approfondimenti
- Realizzare una maggiore comprensione della lezione attraverso la visualizzazione delle informazioni
- Aiutare durante l’esposizione orale
Come fare una mappa concettuale
Nella costruzione di una buona mappa concettuale non posso mancare due elementi specifici:
- I nodi concettuali, cioè i concetti chiave espressi in frasi composte da poche parole, (al massimo 5), racchiuse in una forma geometrica, es. quadrato, cerchio…
- Le relazioni associative, ossia i collegamenti logici tra i concetti chiave, rappresentati da frecce
Una volta individuati i concetti principali dell’argomento, questi vengono rappresentati all’interno delle figure geometriche, procedendo dall’alto verso il basso del foglio, ad indicare che più si scende più si entra nel particolare (a differenza della mappa mentale dove viene espresso il concetto principale al centro del foglio e a raggiera quelli che vi si collegano). Ogni figura geometrica rappresenterà diversi livelli concettuali, ad esempio, i quadrati possono contenere i nodi concettuali di primo livello, i triangoli di secondo livello, e così via.
Fonte Giuntiscuola.it
Le frecce che collegano tra loro i concetti devono essere “etichettate”, cioè devono essere seguite da verbi o parole che spieghino la relazione, ad esempio, causa, richiede, include, provoca…
Durante la costruzione della mappa è utile porsi delle domande, del tipo: ogni elemento si trova nella giusta posizione? Posso utilizzare un’etichetta più idonea per il collegamento?
Fonte Pinterest
L’uso delle mappe concettuali a scuola
Secondo i dati del MIUR, nell’anno scolastico 2018-19, tra la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, sono stati registrati quasi 300 mila studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. Sia i ragazzi con problematiche DSA (puoi approfondire l’argomento con un articolo di Giulia Cattoni) che BES, possono avere difficoltà nel leggere testi lunghi, e in questo le mappe risultano essere un valido aiuto. Permettono di individuare gli indici testuali (titoli, parole evidenziate, didascalie), di avere chiara la gerarchia dei concetti e, nel caso di mappe multimediali, di poter riascoltare la voce che legge la mappa, considerata la difficoltà di lettura, soprattutto negli alunni con dislessia, evitando così loro di impiegare molto tempo per leggere un intero testo da studiare.
Per gli insegnanti, invece, la mappa è un ottimo strumento per realizzare una didattica innovativa, si può ipotizzare di consegnare dei moduli pre-stampati con le figure geometriche e i collegamenti che gli allievi dovranno poi riempire, oppure visualizzare la mappa sulla LIM per un lavoro di apprendimento collettivo.
Un’evoluzione della classica mappa concettuale è la trasformazione in mappa multimediale, realizzata con applicazioni web e software specifici, duttili e trasversali, permette di includere immagini, video, audio, link. Consente un lavoro più agile, grazie alla possibilità di scrivere e cancellare più velocemente, e, probabilmente, appare più divertente da svolgere per gli studenti.
L’uso delle mappe concettuali al lavoro
Anche se il maggiore impiego delle mappe avviene nel comparto scolastico, negli ultimi anni il loro utilizzo si sta diffondendo anche sul luogo di lavoro, soprattutto nell’ambito del marketing e dell’amministrazione.
Le funzioni di una mappa all’interno di un’organizzazione possono essere diverse:
- Migliora la comunicazione delle idee e della condivisione del pensiero aziendale tra i dipendenti
- Permette una maggiore partecipazione del team al problem solving
- Fornisce istruzioni lavorative facilmente comprensibili grazie alla grafica
- Consente di mostrare con chiarezza i risultati di eventuali analisi di mercato
- Aiuta nella formulazione di progetti di ricerca
- Permette di sondare le conoscenze e le lacune del team
- Può essere utilizzata come strumento di formazione di nuovi dipendenti
Realizzare una mappa concettuale con le app
Per i nativi digitali, può risultare meno noioso e più veloce creare delle mappe concettuali tramite app, da scaricare sullo smartphone o con software per pc. La realizzazione delle mappe tramite strumenti digitali ha il vantaggio, inoltre, di essere sempre a portata di mano dello studente, che può usufruirne sullo smartphone o sul tablet.
Ecco un elenco delle app e dei software più diffusi:
- Mindomo, con versione gratis e a pagamento, permette di creare con facilità delle mappe utili per la scuola, il lavoro e l’organizzazione generale degli impegni quotidiani. Tra le funzioni, la possibilità di trasformare la mappa in presentazione, di lavorare in modalità offline e di salvare il lavoro in diversi formati
- Cmap Tools, il software prevede la possibilità di visionare una varietà di mappe suddivise per età e paese di provenienza, così da aiutare l’utente nel percorso di creazione, offrendo dei validi esempi
- MindMaple, software scaricabile gratuitamente da febbraio 2022, include la funzione di utilizzo del pennino digitale per tablet
- Algor Maps, l’app, che si rivolge sia a studenti che insegnanti, permette di creare la mappa inserendo anche testi provenienti da diversi fonti (pdf, copia-incolla, scanner…)
- SimpleMind+ , si può scaricare l’app senza necessità di registrazione, offre varie opzioni di formattazione, scelta di layout, perfetta sia per necessità scolastiche che lavorative
- miMind, l’app, dotata di numerose funzioni di formattazioni, permette di esportare le mappe in vari formati (jpeg, png, tga, bmp, pdf, text, xml).
- Miro, app mobile e desktop per la creazione collaborativa di mappe. È un app molto versatile che permette di creare mappe in uno spazio infinito collaborando in più utenti sulla stessa mappa contemporanemente. C’è una versione gratuita con 3 spazi riutilizzabili e collaboratori illimitati e vari piani a pagamento per diverse esigenze.