Flipped Classroom e la valutazione degli apprendimenti

Come valutare le esperienze di “flipped teaching”? Il professor Piero Gallo elenca le principali domande da cui partire per effettuare la valutazione

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La flipped classroom continua a essere un argomento di grande interesse nel mondo dell’educazione.

La conoscenza è un processo dinamico che si sviluppa attraverso la partecipazione attiva di un individuo all’interno di un contesto specifico e l’interazione con gli altri membri e le circostanze circostanti. Questo principio è alla base di metodologie innovative come la Flipped Classroom, un approccio educativo nato agli inizi degli anni 2000 e che continua ad riscuotere un grande interesse nel mondo dell’educazione.

La Flipped Classroom fa parte delle strategie didattiche (cioè le procedure concrete da mettere in atto per favorire l’apprendimento) che si scelgono all’interno di una metodologia didattica.
Sul nostro blog abbiamo parato della storia di questo approccio innovativo, analizzato i vantaggi e gli svantaggi emersi dagli studi più recenti e illustrato gli 8 obiettivi che Flipnet si è posta per promuovere questa metodologia in Italia (vedi approfondimenti in appendice).

In questo articolo parliamo delle tecniche per valutare le esperienze di “flipped teaching”. L’ispirazione proviene dal libro “Capovolgiamo la classe, capovolgiamo la valutazione” del professor Piero Gallo, pubblicato da Mondadori Education.

 

Perché è importante condurre con metodo una valutazione degli apprendimenti?

Cominciamo definendo cosa si intende con il termine “valutazione per l’apprendimento”: tutte quelle attività svolte da docenti e studenti effettuate con l’obiettivo di offrire informazioni, indicazioni e riscontri per modificare sia il lavoro didattico, sia i processi di apprendimento (Black & William, 1998a).

Risulta particolarmente importante e interessante effettuare una valutazione accurata di tutte quelle metodologie innovative, con poca storia alle spalle, cosicché, con il supporto di tutta la documentazione necessaria, le esperienze vissute possano anche servire a costruire indicazioni concrete ed adeguatamente argomentate da divulgare. Per questo motivo, i professori che si cimentano con la metodologia della Flipped Classroom dovrebbero monitorare con riguardo le relative attività svolte.

 

Quando occorre farlo?

Si possono quindi distinguere tre momenti in cui effettuare la valutazione:

  • step iniziale, a scopo diagnostico per elaborare e stabilire la strada da percorrere anche a livello di scelte metodologiche e strumenti da usare;
  • step intermedio, da effettuare in corso d’opera a funzione orientativa;
  • step finale per verificare i risultati complessivi in relazione agli obiettivi posti al principio e come conclusione di un percorso formativo.

 

Come valutare le esperienze di “flipped teaching”?

Innanzitutto, Gallo elenca le principali domande da cui partire per effettuare la valutazione:

  1. chiarire agli studenti gli obiettivi da raggiungere;
  2. definire criteri di verifica;
  3. collegare la valutazione a quanto effettivamente insegnato;
  4. usare diverse tipologie per rispondere a diversi stili di apprendimento;
  5. far acquisire familiarità con gli strumenti da adoperare;
  6. riflettere sugli esiti per migliorare l’intervento didattico e quello valutativo.

Più specificatamente, occorre considerare che, essendo la Classe Capovolta un metodo che comprende un’esperienza di lavoro di gruppo, gli aspetti da monitorare sono: leadership distribuita; raggruppamento eterogeneo; interdipendenza positiva; acquisizione delle competenze sociali; autonomia del gruppo.

Per chiarire l’idea di approccio di questa valutazione, Gallo afferma quindi che le competenze messe in campo dalla Flipped Classroom si dividono in due gruppi: un capo di “attivazione” di cui fanno parte Brainstorming e l’attività di Prendere appunti, e un capo di “Produzione/Elaborazione” in cui individua l’Apprendimento Cooperativo e il Jigsaw (nota 1).

È ognuna di queste fasi che deve essere presa in considerazione. Il professore offre quindi nella sua presentazione Capovolgiamo la classe e la valutazione ulteriori e dettagliati spunti dettagliati: schede di monitoraggio per le competenze sociali, tabelle che descrivono la differenza tra gruppi tradizionali e “cooperativi”, quelli necessari per l’attivazione di una lezione capovolta.

 

Capovolgiamo la classe e la valutazione: anteprima slide

 

Gli strumenti per proporre lezioni capovolte sono svariati e possono essere più tecnologici o classici. Avere un metodo di valutazione è fondamentale per capire di anno in anno, di realtà in realtà, quali strumenti poter sperimentare, esaminare il lavoro svolto e convincersi o discredersi delle proprie scelte e, come da ammonimento di SApIE a tutti gli attori di buone pratiche, apportare evidenze affidabili sui risultati ottenuti dalle sperimentazioni fornendo indicazioni concrete ed adeguatamente argomentate.

 

Altri approfondimenti:

(nota1) Nel metodo della Jigsaw Classroom gli studenti vengono suddivisi in gruppi di massimo cinque persone a cui viene attribuito un compito specifico di ricerca così da responsabilizzare ogni componente del gruppo e favorire impegno e socializzazione. (da Orizontescuola.it)

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Giulia Cattoni

Faccio quello che faccio da sempre: scrivo. Uso la scrittura per dare forma a pensieri e idee.
Da piccola consumavo pagine e pagine per descrivere le mie avventure quotidiane sul diario, oggi uso il linguaggio per creare testi efficaci, contenuti digitali, e organizzarne la gestione.
Mi piace trovare le parole giuste, mettere ordine ai testi e renderli chiari, e creare contenuti accessibili, piacevoli e utili.

Faccio parte del team di Education Marketing Italia dal 2016: ho iniziato come autrice del blog e negli anni ho ampliato i miei ruoli. Oltre alla produzione e gestione dei nostri contenuti, affianco i miei colleghi nella gestione degli open day e nelle attività di design thinking.
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Mi sono laureata in Comunicazione con una tesi sull'uso della lingua per l'infanzia, ho frequentato corsi sulla didattica emozionale e sulla robotica educativa. Sono stata istruttrice di pallavolo nel settore giovanile comasco.

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